Catalogo degli animali inestimabili by Katherine Rundell

Catalogo degli animali inestimabili by Katherine Rundell

autore:Katherine Rundell [Rundell, Katherine]
La lingua: ita
Format: epub
editore: UTET
pubblicato: 2023-05-24T12:00:00+00:00


L’elefante

Nel 1870 l’esercito prussiano assediò Parigi. Le difese della città erano formidabili, così invece di combattere, i prussiani, guidati da Guglielmo I, scelsero di assediare la capitale e di affamarne la popolazione. La carestia rese i parigini disperati e inventivi. Un ratto, affumicato e condito con spezie, poteva fruttare due franchi, mentre un gatto poteva valerne dodici. Un droghiere di lusso, proprietario della Boucherie Anglaise sul Boulevard Haussmann, mise gli occhi sui due elefanti maschi dello zoo.

Fu trovato un accordo, e per ventisettemila franchi si aggiudicò Castore e Polluce. Poiché nessuno aveva esperienza nella macellazione degli elefanti, fu ingaggiato un tiratore scelto per ucciderli con dei proiettili esplosivi con la punta d’acciaio. Vennero scuoiati e venduti a prezzi da capogiro ai cittadini più ricchi di Parigi. Henry Labouchère, un uomo politico inglese e impresario teatrale, nel suo Diary of the Besieged Resident in Paris scrisse: «Ieri a cena ho mangiato una fetta di Polluce. Lui e suo fratello Castore erano due elefanti che sono stati uccisi. Era dura, fibrosa e unta. Non consiglio a nessuna famiglia inglese di mangiare dell’elefante, se può procurarsi del manzo o del montone».

Le proboscidi di Castore e Polluce, ovvero le parti più tenere, vennero vendute come pregiati manicaretti a quaranta franchi la libbra. I cittadini affamati che le mangiarono consumarono, senza saperlo, qualcosa di portentoso. La proboscide di un elefante è una fusione del labbro superiore e del naso, ed è costituita da quarantamila muscoli diversi (noi ne abbiamo circa 650 in tutto il corpo). Quella che sembra essere un’appendice ingombrante e bizzarra viene in realtà controllata perfettamente dall’elefante; con la sua punta prensile l’elefante africano può strappare un singolo filo d’erba o sollevare 350 chili, o ancora lanciare un uomo per aria. I loro duemila recettori olfattivi (i segugi ne hanno appena ottocento) gli permettono di sentire l’odore dell’acqua a più di tre chilometri di distanza; in Angola un piccolo gruppo di elefanti africani è stato addestrato a individuare le mine con l’olfatto. Se si imbattono in un fiume molto profondo gli elefanti possono usare la proboscide come boccaglio, guadandolo immersi sott’acqua con l’estremità puntata verso l’alto. Ed è sempre la proboscide che gli permette di emettere i loro potenti barriti selvaggi quando sono spaventati, eccitati o in procinto di combattere.

Tuttavia, non è con la proboscide che gli elefanti emettono i loro suoni più importanti. Gli elefanti fanno infatti parte di un ristretto gruppo di esseri viventi ­– le balene sono le più famose – in grado di comunicare utilizzando suoni di frequenza così bassa da essere inferiori alla gamma dell’udito umano. Quanto più bassa è la frequenza di un’onda sonora, tanto più lontano può viaggiare; con i loro richiami, noti come “infrasuoni”, gli elefanti usano le immense laringi per produrre una nota così bassa da poter essere udita a dieci chilometri di distanza. Possono anche produrre onde a infrasuoni che trapassano il terreno e che possono essere percepite dai branchi a centinaia di chilometri di distanza – e questo permette agli elefanti, nella stagione degli amori, di localizzarsi l’un l’altro a distanze enormi.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.